Grande risonanza per la Biblioteca Digitale dei Comuni.
Ecco i principali media che ne hanno parlato:
ANSA
Libero.it
Tg Confartigianato
L'Unione Sarda
Tiscali
Mediterraneanews
Editoria.tv
Unica Radio (1° min)
Sardegna Reporter
Sarda News
Cos'è la Biblioteca Digitale dei Comuni?
La Biblioteca Digitale dei Comuni è una iniziativa che mira a salvare e conservare il patrimonio librario in possesso dei comuni, che con grande lungimiranza e valore sociale, hanno da tempo finanziato, commissionato e poi pubblicato e distribuito migliaia di libri.
Per le loro caratteristiche (mancanza di distribuzione capillare e contenuti a volte di livello locale) questi libri non sono inseriti nel normale circuito e quindi spesso non si sa neanche della loro esistenza, nonostante a volte siano degli assoluti capolavori o comunque contengono studi approfonditi su tematiche importantissime.
Come troviamo i libri?
Polverosi, ingialliti, illeggibili, divorati dalle tarme, antichi o
dimenticati in qualche magazzino: ecco come spesso li troviamo. Ma anche conservati bene ma non adeguatamente valorizzati.
L'idea è maturata in redazione pensando a quanti libri non si trovano più a catalogo, oppure il catalogo non lo hanno neanche mai visto.
Di cosa parlano?
Studi antropologici e sociologici, libri di storia locale o guide
turistiche, trattati sui beni archeologici e culturali o libri di fiabe:
tutti sono interessanti. Inoltre stanno per consegnarci, pronto per essere
digitalizzato con un 'sistema dolce', anche un libro
del 1800: un patrimonio inestimabile, forse l'unica copia che è
rimasta.
Distribuzione dei libri digitalizzati
In ogni caso abbiamo già lavorato e pubblicato una parte del patrimonio
librario di 6 comuni sardi e, in 6 mesi, contiamo di digitalizzare e rendere
fruibili i primi 100 libri. Non è un impegno leggero però riportare 'in
vita', e rendere fruibili a tutto il mondo, veri e propri pezzi di
storia, ed è una sensazione che non lascia indifferenti. Man mano che i
libri vengono digitalizzati, cominceranno a rivivere e faranno parte di
un sistema che li inserirà in oltre 40 librerie nazionali e
internazionali come Amazon o Apple Store, oltre che essere disponibili presso le pubbliche amministrazioni sotto forma di copie gratuite.
Le radici, la memoria e il dettaglio
Questo significa che il patrimonio bibliotecario potrà essere consultato, per esempio, anche dagli
emigrati italiani in sud America, alla ricerca delle loro radici oppure dagli
studiosi, che potranno approfondire ricerche su un determinato argomento. Inoltre i Comuni potranno metterli a disposizione di turisti e cittadini, contribuento a valorizzare il proprio territorio e per la conservazione della memoria.
L'attività di digitalizzazione è attiva in tutta Italia. In Sardegna e in Lazio, ANCI è partner dell'iniziativa.
Il direttore editoriale
Pier Luigi Lai
pllai@logus.it

Discorsi minimi intorno all'editoria digitale. Il nostro catalogo di ebook (saggi, narrativa, fiction, guide, la Biblioteca Digitale dei Comuni della Sardegna, fumetti a bivi, cataloghi d'arte) e risorse per la digitalizzazione delle case editrici tradizionali. Ebook interattivi, mappe e link automatici. Pubblicati in oltre 40 librerie on line tra cui Amazon, Apple Store, Kobo,La Feltrinelli, IBS. Da leggere con il tuo ereader, tablet, PC, MAC, Kindle, Windows. Multilingua. info@logus.it
lunedì 23 giugno 2014
giovedì 12 giugno 2014
Intervista sul mondo del libro che cambia
L’uomo vuole vivere nella sicurezza e in uno stato di equilibrio. L’innovazione impone all’uomo un cambiamento ed è questo che non piace. Deve faticare. Ma senza innovazione il mondo non cresce, non va avanti. (cit)

“La stranezza della filiera del libro” continua Pierluigi “sta nel numero di libri che vengono resi al distributore: è enorme. Il “reso” infatti si aggira intorno al 50% della tiratura, ovvero su 4000 copie stampate (tiratura media in Italia), 2000 tornano all’editore che per un certo periodo le metterà a magazzino, alimenterà in una piccola misura il mercato dei libri a metà prezzo (o simili) e la maggior parte di questi, al fine di non determinare ulteriori costi di magazzino, finirà al macero. In pratica quasi la metà di tutti i libri che vengono stampati, compresi i best sellers, finiscono al macero!”
Ti occupi di editoria digitale, cos’è?
Gino Roncaglia ha definito l’editoria digitale “La quarta rivoluzione del libro”. Anche io penso che questo che stiamo vivendo costituisca un passaggio epocale. L’editoria digitale è inserire un testo invece che sulla carta su un dispositivo hardware: semplicemente è un cambio di supporto, nè più nè meno quanto già avvenuto dalla pergamena alla carta.
Gino Roncaglia ha definito l’editoria digitale “La quarta rivoluzione del libro”. Anche io penso che questo che stiamo vivendo costituisca un passaggio epocale. L’editoria digitale è inserire un testo invece che sulla carta su un dispositivo hardware: semplicemente è un cambio di supporto, nè più nè meno quanto già avvenuto dalla pergamena alla carta.
Cos’è un ebook?
Un ebook
è un libro che si legge con un dispositivo digitale (ereader) studiato
per facilitare la lettura. L’ebook letto con un reader è un libro da
sfogliare, ma in cui è anche possibile ingrandire i caratteri, inserire
note personali o condividerle con gli amici o con il mondo intero,
sottolineare, mettere il segnalibro e tante altre cose. Una delle poche
cose che con l’ebook non si può fare (mentre con il libro cartaceo sì) è
mostrare agli altri la copertina del libro che si sta leggendo… va in
stand by e non c’è niente da fare :)
Quando si parla di ebook e cartaceo
spesso si discrimina il primo. Questo è un pregiudizio sopratutto da
parte di chi non ha mai letto in digitale. Come si può superare questo?
C’è da dire che questo fenomeno è sempre esistito e riguarda le
transizioni, le innovazioni che irrompono nella nostra vita e ci
costringono a cambiare abitudini e comportamenti. L’uomo vuole vivere nella sicurezza e in uno stato di equilibrio.
L’innovazione impone all’uomo un cambiamento ed è questo che non piace.
Deve faticare. Ma senza innovazione il mondo non cresce, non va avanti.
Chi accede alla lettura con un buon ereader, alla fine si innamora e non
lo lascia più. Si possono leggere più libri contemporaneamente e posso
portarmi appresso un’intera biblioteca, posso acquistare con un solo
clic e cominciare a leggere un libro in meno di un minuto. Un’amica da
poco convertita all’ebook mi ha detto che è peggio del gioco d’azzardo:
acquistare libri con un ereader è come una ludopatia. Come si supera
questo pregiudizio? Con il tempo.
Quando si parla di cartaceo ed ebook è come parlare di Milan e Inter, Roma e Lazio, la razionalità non esiste.
E’ verissimo questo, parlare di libri ed ebook a cena è rischioso quanto parlare di politica o di calcio. Si rischiano le amicizie. L’ebook divide le persone ed è solo una questione di pancia. Direi provare per credere… ma non lo consiglio.
E’ verissimo questo, parlare di libri ed ebook a cena è rischioso quanto parlare di politica o di calcio. Si rischiano le amicizie. L’ebook divide le persone ed è solo una questione di pancia. Direi provare per credere… ma non lo consiglio.
Non consigli l’ebook? ;)
No, non consiglio di discuterne a cena :)
No, non consiglio di discuterne a cena :)
Uno studio dell’Unesco evidenzia che il digitale sta facendo accedere alla lettura il terzo mondo, cosa ne pensi?
Grazie alla diffusione degli smartphone il cosiddetto terzo mondo sta
scoprendo i libri per mezzo dell’ebook. E’ una bellissima notizia.
Sappiamo benissimo che accedere alla lettura vuol dire evolvere, sia
come persona che come popolo. Anche Gutenberg ha ampliato moltissimo la
possibilità di leggere delle persone, ma questa volta il fenomeno è di
natura planetaria. Allo stato attuale solo 2 mld di persone accedono
alla lettura e grosso modo coincidono con il cosiddetto mondo
civilizzato. Abbiamo altri 5 mld di persone da conquistare… niente male
come potenziale bacino d’utenza, vero?

L’editoria tradizionale è sempre più antieconomica e la criticità è dovuta al fatto che non riesce ad intercettare bene le preferenze del lettore. Per questo è costretta a stampare sempre più novità ed il numero di copie vendute per ogni libro diminuisce. Oggi il lettore è molto più esigente e spesso non si fa traviare dalle campagne promozionali milionarie o dai guru televisivi che consigliano (a pagamento) i libri. Il lettore si fida molto di più del passaparola, delle recensioni fatte dai lettori… qualcuno ha detto che siamo entrati nell’era della “lettura democratica”, ovvero ognuno sceglie liberamente ciò che vuole leggere molto più che nel passato.
>>>Leggi l'intervista completa su TTecnologico
venerdì 6 giugno 2014
Nell'era di GutenBezos: una rivoluzione nel mondo del libro
Il mondo del libro e dell'ebook è in fermento e oggi, sollecitato da tantissime notizie, in una giornata di tranquillità, vorrei condividere con voi alcune considerazioni.
Hachette Vs Amazon - scontro tra titani
Amazon, il leader mondiale dei libri (quota di mercato prossima al 50%) sta mettendo alle strette Hachette, il gruppo editoriale francese, anch'esso di taglia mondiale (vedi articolo). Amazon, vuole ridurre il prezzo degli ebook al cliente (Amazon è un'azienda fortemente orientata al cliente: "Il cliente vuole prezzi bassi e spedizioni veloci", J. Bezos), diminuendo le royalties ad Hachette. Questo solleva una serie di questioni, tra cui la più importante è la seguente: "Amazon tratta i libri come una qualsiasi merce, ma così non è" (Hachette).
Chi avrà ragione?
Uno scontro di livello mondiale che ha visto già soccombere altri grandissimi gruppi editoriali a favore di Amazon.
Nel mio piccolo, da editore quasi esclusivamente digitale, penso stiamo vivendo una importante fase di transizione in cui gli editori tradizionali non riescono ad effettuare il cambiamento drastico necessario per non essere spazzati via. E' già successo per la musica, per le radio generaliste Vs. le radio libere e scavando ancora più nel passato, ironicamente parlando, è successo anche per il manoscritto con l'arrivo di Gutenberg e della stampa a caratteri mobili (chissà in che modo si lamentavano gli amanuensi).
Perciò chi ha ragione? Sono propenso a pensare, che come in una sorta di evoluzione della specie "sociale", l'innovazione porti sempre ed in generale ad un miglioramento della specie. In ogni caso la domanda potrebbe essere superflua, come superflua potrebbere essere stata la domanda: hanno ragione gli amanuensi o ha ragione Gutenberg?
Tra le tante argomentazioni che si potrebbero affrontare una in particolare mi ha colpito in questi giorni: da uno studio dell'UNESCO, grazie al libro digitale e alla diffusione degli smartphone, il cosidetto terzo mondo, accede alla lettura molto più frequentemente di prima e questo è sicuramente un dato molto positivo a favore del digitale.
Ma veniamo al motivo principale per cui ho voluto scrivere questo articolo.
Pubblicare un libro cartaceo: quali difficoltà? Il "reso" !
Un libro che viene ritenuto dall'editore idoneo per la pubblicazione, viene stampato in un certo n. di copie (tiratura) che per il mercato nazionale mediamente si aggira intorno alle 4000 copie.
La libreria che vende il libro ricava il 25-30% (circa) secondo le regole del "reso". Il reso è il diritto da parte della libreria di pagare al distributore solo le copie vendute in un certo lasso di tempo (la vita media di un libro non supera i 3-4 mesi).
E' qui la stranezza della filiera del libro: il numero di libri che vengono resi al distributore è enorme. Il "reso" infatti si aggira intorno al 50% della tiratura, ovvero delle 4000 copie stampate di cui sopra, 2000 tornano all'editore che per un certo periodo le metterà a magazzino, alimenterà in una piccola misura il mercato dei libri a metà prezzo (o simili) e la maggior parte di questi, al fine di non determinare ulteriori costi di magazzino, finisce al macero. Sì, proprio al macero, quasi la metà di tutti i libri che vengono stampati, compresi i best sellers, finiscono al macero !
Moltiplicando questi numeri per circa 280 milioni di libri stampati in Italia ogni anno, si arriva a numeri impressionanti e costi di inefficienza altissimi.
Il problema del libro cartaceo oggi (e anche ieri), sta in questo. Si tratta di una filiera di produzione di un bene (seppure di un certo tipo, ovvero un bene culturale) che non ha eguali.
Ragionando (semplicisticamente) potremmo anche dire che se i libri venduti corrispondessero esattamente a quelli stampati (reso uguale a zero), i libri dovrebbero costare al lettore la metà.
Sarà anche per questo motivo che il libro cartaceo vede perdere un altro 4% di vendite anche quest'anno, mentre l'ebook e il "print on demand" stanno vedendo uno sviluppo accentuato?
Pier Luigi Lai
Dir. editoriale
Sullo stesso argomento: "Ebook: libri con pagine elettroniche".
Hachette Vs Amazon - scontro tra titani
Amazon, il leader mondiale dei libri (quota di mercato prossima al 50%) sta mettendo alle strette Hachette, il gruppo editoriale francese, anch'esso di taglia mondiale (vedi articolo). Amazon, vuole ridurre il prezzo degli ebook al cliente (Amazon è un'azienda fortemente orientata al cliente: "Il cliente vuole prezzi bassi e spedizioni veloci", J. Bezos), diminuendo le royalties ad Hachette. Questo solleva una serie di questioni, tra cui la più importante è la seguente: "Amazon tratta i libri come una qualsiasi merce, ma così non è" (Hachette).
Chi avrà ragione?
Uno scontro di livello mondiale che ha visto già soccombere altri grandissimi gruppi editoriali a favore di Amazon.
Nel mio piccolo, da editore quasi esclusivamente digitale, penso stiamo vivendo una importante fase di transizione in cui gli editori tradizionali non riescono ad effettuare il cambiamento drastico necessario per non essere spazzati via. E' già successo per la musica, per le radio generaliste Vs. le radio libere e scavando ancora più nel passato, ironicamente parlando, è successo anche per il manoscritto con l'arrivo di Gutenberg e della stampa a caratteri mobili (chissà in che modo si lamentavano gli amanuensi).
Perciò chi ha ragione? Sono propenso a pensare, che come in una sorta di evoluzione della specie "sociale", l'innovazione porti sempre ed in generale ad un miglioramento della specie. In ogni caso la domanda potrebbe essere superflua, come superflua potrebbere essere stata la domanda: hanno ragione gli amanuensi o ha ragione Gutenberg?
Tra le tante argomentazioni che si potrebbero affrontare una in particolare mi ha colpito in questi giorni: da uno studio dell'UNESCO, grazie al libro digitale e alla diffusione degli smartphone, il cosidetto terzo mondo, accede alla lettura molto più frequentemente di prima e questo è sicuramente un dato molto positivo a favore del digitale.
Ma veniamo al motivo principale per cui ho voluto scrivere questo articolo.
Pubblicare un libro cartaceo: quali difficoltà? Il "reso" !
Un libro che viene ritenuto dall'editore idoneo per la pubblicazione, viene stampato in un certo n. di copie (tiratura) che per il mercato nazionale mediamente si aggira intorno alle 4000 copie.
La libreria che vende il libro ricava il 25-30% (circa) secondo le regole del "reso". Il reso è il diritto da parte della libreria di pagare al distributore solo le copie vendute in un certo lasso di tempo (la vita media di un libro non supera i 3-4 mesi).
E' qui la stranezza della filiera del libro: il numero di libri che vengono resi al distributore è enorme. Il "reso" infatti si aggira intorno al 50% della tiratura, ovvero delle 4000 copie stampate di cui sopra, 2000 tornano all'editore che per un certo periodo le metterà a magazzino, alimenterà in una piccola misura il mercato dei libri a metà prezzo (o simili) e la maggior parte di questi, al fine di non determinare ulteriori costi di magazzino, finisce al macero. Sì, proprio al macero, quasi la metà di tutti i libri che vengono stampati, compresi i best sellers, finiscono al macero !
Moltiplicando questi numeri per circa 280 milioni di libri stampati in Italia ogni anno, si arriva a numeri impressionanti e costi di inefficienza altissimi.
Il problema del libro cartaceo oggi (e anche ieri), sta in questo. Si tratta di una filiera di produzione di un bene (seppure di un certo tipo, ovvero un bene culturale) che non ha eguali.
Ragionando (semplicisticamente) potremmo anche dire che se i libri venduti corrispondessero esattamente a quelli stampati (reso uguale a zero), i libri dovrebbero costare al lettore la metà.
Sarà anche per questo motivo che il libro cartaceo vede perdere un altro 4% di vendite anche quest'anno, mentre l'ebook e il "print on demand" stanno vedendo uno sviluppo accentuato?
Pier Luigi Lai
Dir. editoriale
Sullo stesso argomento: "Ebook: libri con pagine elettroniche".
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