La notizia della settimana
La
notizia della settimana nel mondo del libro che cambia è sicuramente
l'acquisto di Booklamp da parte di Apple .
Chi
è Booklamp? E' una startup che attraverso un avanzatissimo software
consiglia in modo personalizzato ai lettori i libri 'migliori'.
Nel
2013 invece Amazon ha acquistato Goodreads, il social network
dedicato ai libri. A seguire, Mondadori, a marzo 2014, ha acquistato
Anobii, sempre ambiente social dedicato ai libri.
Cosa
hanno in comune queste tre acquisizioni?
Operatori telefonici e cattivi profili utente
Andiamo
per ordine e per entrare nell'argomento una piccola esperienza
personale.
Per
pigrizia non ho ancora cancellato il mio numero telefonico dal
registro delle
opposizioni.
Per
questo motivo continuo a ricevere proposte commerciali, in
particolare da parte degli operatori telefonici. Fin qui nulla da
dire, la pigrizia si paga. La cosa veramente strana è che continuo a
ricevere numerosissime proposte commerciali da parte dell'operatore
telefonico con il quale sono già abbonato. E le proposte ricevute
non sono migliorative del piano tariffario che già posseggo, ma
orientate esclusivamente all'acquisizione del cliente. Ne deduco che
l'operatore telefonico spara nel mucchio a prescindere. Ovvero non ha
una profilazione dell'utente in modo da poter fare proposte
personalizzate.
Cosa hanno in comune Booklamp, Goodreads e Anobii?
Vediamo
come operano queste piattaforme, a differenza dell'operatore
telefonico di cui sopra. Le tre piattaforme fanno un mestiere
importantissimo, creano un profilo utente del lettore, che vuole
essere il più dettagliato possibile, in modo da proporgli il libro
giusto al momento giusto. E' un'attività importantissima, alla base
del marketing moderno, ed è per questo che Apple ha pagato
profumatamente Booklamp (si dice tra i 12 e 15 mln di dollari).
Booklamp,
tramite il software Book Genome Project, potremmo definirlo un motore
di ricerca interno ai libri. Questo lega titoli e contenuti testuali
al singolo lettore ed è quindi in grado poi di rilasciare 'consigli
d'acquisto' fortemente personalizzati.
Goodreads
e Anobii, si comportano in modo molto simile a Facebook: raccolgono
dati sulle preferenze degli utenti ma nel settore specifico dei
libri.
Anche
questi dati saranno utilizzati per profilare l'utente e quindi
orientare le proposte di acquisto in modo più mirato possibile.
E'
il marketing 2,0 bellezza', si potrebbe dire.
Tra privacy e utilità
Veniamo
ora all'ultimo punto. La profilazione dell'utente, anche spinta, è
del tutto negativa?
Se
le varie piattaforme, a cui scelgo di aderire, conoscono tutte le mie
preferenze in materia di libri è una diminuzione della mia libertà?
Mah,
in generale direi di no; e il discrimine dipende dall'uso dei dati
raccolti. Cosa peraltro ben regolamentata dalle leggi in materia di
privacy. Se i dati raccolti in merito alle mie letture servissero
(esclusivamente) a consigliarmi nuovi libri che sono di mio
gradimento, perché no?
Con
l'aumento esponenziale di libri pubblicati e di quelli auto
pubblicati, diventa sempre più difficile scegliere bene le letture.
E'
per questo che ritengo tali piattaforme molto utili.
E'
quello che fanno da sempre i librai, quelli della libreria sotto
casa, quelli del consiglio 'porta a porta' (si potrebbe anche dire).
Sapranno ancora essere concorrenziali con tali piattaforme?
Pier Luigi Lai
Dir. editoriale
Dir. editoriale
Vuoi leggere altri articoli riguardanti il mondo del libro che cambia?
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia un tuo commento. sarà molto utile.